Martedì 29 Ottobre 2019

La Futura è al buio, servono soluzioni

Tre punti in quattro partite non sono la produzione che la Futura Giovani (foto Blitz) si immaginava di raccogliere in questo tormentato avvio di stagione. Il successo contro Baronissi maturato dodici giorni fa al San Luigi rimane l’unico acuto di un mese di campionato che per il momento ha regalato più dolori che gioie come conferma la netta sconfitta rimediata domenica alla Marpel Arena di Macerata. Come contro Torino e Roma, al cospetto della formazione di coach Paniconi – matricola, è bene ricordarlo, esattamente come quella di Lucchini – la Futura è sembrata soprattutto “piccola”, sotto tutti i punti di vista. La mancanza di centimetri rimane una “tassa” che la società biancorossa aveva messo in conto di… pagare ma che francamente non si aspettava così “salata”.

Smirnova, ma anche Kosareva e Pomili, hanno “scherzato” col muro biancorosso trovando angoli di difficile lettura anche per una difesa che rimane comunque qualitativa.

Numeri alla mano la Futura tra le venti squadre di A2 è tra le peggiori nel fondamentale a rete (26 muri punto, solamente Baronissi, Roma e Mondovì hanno fatto peggio), un dato che fa riflettere e che fa il paio col secondo, annoso, problema di questo primo scorcio di stagione: l’efficienza offensiva biancorossa (rapporto tra punti ed errori) è ai minimi se è vero che con lo 0,25 è davanti solamente a Olbia ed alla solita Baronissi (0,22). Per una squadra che riceve costantemente bene (ottava per percentuale di ricezione perfetta, 31,3, e per efficienza, 0,19) e che ha una palleggiatrice come Cialfi, unanimamente riconosciuta tra le migliori del campionato, il problema non è di facile soluzione.

A Macerata Lucchini è partito col trio sulla carta più affidabile composto da Latham, Pistolesi e Zingaro con le prime due delegate a far danni in attacco e Serena più dedita al lavoro in seconda linea. Le tante difficoltà dei primi due parziali (4 su 18 Latham, 3 su 13 Pistolesi) hanno spinto il tecnico varesino a cambiare nella terza frazione ma nemmeno l’ingresso di Pinto (0 su 5 in un set e spiccioli) ha pagato i dividendi sperati.

Cosa fare per migliorare? Detto che la crescita di Latham dovrebbe essere fisiologica (sulle sue qualità, fisiche e tecniche, nessuno dubita in casa Futura), che Pistolesi ha solo bisogno di tempo per “conoscere” Cialfi e che Zingaro deve ancora ambientarsi in un campionato che non conosce, la soluzione è chiedere maggiore produzione ai centri con Sartori che, proprio per la sua fisicità, “rischia” di diventare giocatrice imprescindibile. Nelle prossime tre uscite la Futura è attesa da tre corazzate (Mondovì, Ravenna, Trento) ma qualche risposta deve comunque arrivare.