Lunedì 28 Ottobre 2019

Incubo Futura, un altro crollo

Macerata passeggia su Busto

Dai primi tre punti stagionali contro Baronissi ai tre (evidenti) passi indietro a Macerata nel giro di otto giorni. Se la trasferta in terra marchigiana doveva dare risposte sulla consistenza della ritrovata Futura Giovani la risposta è stata assolutamente negativa ed il giudizio è netto al di là del risultato. Lo 0-3 subito alla Marpel Arena senza mai mettere la testa avanti nel punteggio e soprattutto senza mai dare la sensazione di essere dentro la partita sono uno schiaffo ai reali obiettivi delle cocche, travolte dal punto di vista fisico (e questo si sapeva) ma anche tattico (e questo lo si sapeva un po’ meno). Messa sotto pressione sin dal primo pallone con Macerata che ha chiesto (ed ottenuto) tanto dalla battuta la banda di Lucchini ha perso ogni certezza sbandando anche dove, sinora, aveva retto discretamente e da dove avrebbe dovuto costruire la propria gara. Il 54% di ricezione positiva ma soprattutto il 25% di perfetta nonostante in campo ci fosse la linea di ricezione migliore (Zingaro-Pistolesi-Garzonio) la dice lunga sulla “sbandata” presa dalla Futura che non poteva reggere il confronto in attacco ma che doveva trovare soluzioni alternative per cambiare il corso della partita. Invece Macerata è cresciuta dove sinora aveva steccato – proprio in seconda linea – togliendo ogni appiglio alle ospiti, che infatti sono naufragate nonostante i tanti cambi effettuati da Lucchini durante la gara. Partito con Gallizioli-Sartori al centro ed il trio Latham-Zingaro-Pistolesi ai lati, ha chiuso con Veneriano-Sartori centrali ed il prodotto di Denver seduta in panca con in campo Pinto in quattro e Zingaro spostata in posto due. Risultato? Un po’ di confusione ma anche l’unico momento di “vita” coinciso col doppio meno quattro (15-11 e 17-13) vanificato da tre sciocchezze (palletta di Pontili con le biancorosse ferme, errore in battuta di Veneriano ed errore di Sartori su palla a filo). Il conseguente 20-15 ha sigillato la partita, che nei primi due set non ha mai avuto storia: troppa Macerata in avvio (51% offensivo con Smirnova stellare, 57%, e l’ex Sab Martinelli indiavolata a muro, 3) e Futura nel baratro (8-3, 16-8, 21-15), troppa poca Futura poi (8-2, 16-10, 21-13) con le cocche che agli 8 errori nel solo secondo set (saranno addirittura 14 negli ultimi due) hanno aggiunto un “malinconico” 19% offensivo (5 su 24 per il trio Latri am-Pistolesi-Zingaro). Giovedì al San Luigi arriva Mondovì, non proprio un cliente comodo, ma attendersi una sterzata è doveroso.

Lucchini: “Niente scuse. E ora tre corazzate”

Matteo Lucchini: «Non cerchiamo scuse e non attacchiamoci a chissà cosa, Macerata è stata più brava di noi ed ha meritatamente vinto. Che fosse una squadra lo sapevamo, avevamo preparato la partita cercando di tenere sulle loro giocatrici più importanti, Smirnova su tutte, ma non ci siamo riusciti. La partita peggiore della stagione? Secondo me abbiamo giocato come contro Torino, semplicemente Macerata si è dimostrata più forte del Cus».
Luca Paniconi: «Sono tre punti importantissimi perché dovevamo confermare le buone prestazioni delle scorse domeniche. Abbiamo avuto un approccio quasi perfetto, siamo contenti per quanto fatto anche perché siamo alla vigilia di una settimana molto impegnativa. Non ci disuniamo quando le cose cominciano a complicarsi, questa è la nostra qualità più importante: abbiamo messo in campo un ottimo gioco anche cercando soluzioni difficili equesto ci hapermess odi aumentare il vantaggio anche nei momenti in cui la Futura si è riportata sotto».
Matteo Lucchini 2: «Sono partito con Sartori al posto di Gallizioli perché è l’unica giocatrice del nostro roster che a livello di centimetri paga poco rispetto alle altre squadre ma è servito a poco. Abbiamo fatto fatica in tutti i fondamentali, non solo in attacco ed a muro e contro una squadra forte, fisica ed esperta come Macerata il rischio di fare una brutta figura è altissimo. Nelle prossime tre gare ci aspettano tre corazzate (Mondovì, Ravenna e Trento, ndr) ma vogliamo provare a giocarci le nostre carte».