Mercoledì 26 Giugno 2019

Danielli si spinge oltre i limiti e la concorrenza: Che gioia giocare in A2

“L’arrivo di Garzonio è uno stimolo”

Dalle giovanili a Carimate allo sbarco in A2 con la Futura Giovani cambiando quattro squadre (Orago, Albese, Gorla Maggiore e Gubbio, il tutto “spalmato” tra B1 e B2) e soprattutto passando da promettente schiacciatrice a solido libero di categoria. Valentina Danielli, ventisei anni da compiere il prossimo 29 settembre, è la terza confermata del gruppo di coach Lucchini dopo Zingaro e Cialfi che con la comasca ha vissuto entrambe le trionfali stagioni di serie B. «Sono veramente entusiasta, speravo e sotto sotto credevo nella conferma ma quando me l’hanno comunicato sono esplosa di gioia» – esclama con grande trasporto il libero biancorosso. «Sin dal primo giorno di due estati fa c’era la consapevolezza in me di aver sposato un progetto vincente anche se da qui a pensare di salire in A2 in appena due stagioni ce ne passava. Abbiamo affrontato entrambi i campionati con grande determinazione, coscienti delle nostre forze ma anche del fatto che, soprattutto l’anno scorso, c’erano squadre forse meglio attrezzate. Cosa ha fatto la differenza? Sicuramente il nostro spirito di gruppo, che non ho mai trovato in nessun’altra squadra nella quale ho militato». Sul rinnovo Danielli spiega: «Ero consapevole di aver disputato due campionati positivi, quantomeno avevo la consapevolezza di aver dato tutta me stessa. Ecco perché speravo nella conferma pur conoscendo i miei limiti e pur sapendo che in A2 non ci ho mai giocato». La curiosità verso un campionato sconosciuto la eccita: «Mi aspetto un torneo complicato ma non per questo che ci debba regalare meno soddisfazioni che in passato. Questa società, la migliore nella quale abbia giocato, sa affrontare tutto con grande determinazione, senza mettere pressione e mettendo le giocatrici nelle condizioni ideali per rendere al massimo». Non la spaventa la categoria, non la spaventa nemmeno la concorrenza di una giocatrice come Barbara Garzonio che, almeno sulla carta, dovrebbe partire con i crismi della titolarità del ruolo: «Il fatto di “spartire” la maglia con una giocatrice importante più che spaventarmi mi stimola. So bene che potrei giocare meno rispetto alle ultime annate (dove ha completato un fantastico percorso netto: 29 su 29 il primo anno, 28 su 28 il secondo, ndr) ma so anche che la possibilità di giocare in A2 non capita tutti i giorni quindi non ci ho pensato un attimo quando la società mi ha proposto di rimanere». A distanza di otto anni fa meno male anche ripensare a quell’ormai lontano novembre 2011 quando il ginocchio fece crac mettendone a rischio la carriera: «Fortunatamente è tutto passato» spiega Danielli che sul cambio di ruolo – avvenuto per puro caso a fine stagione 2015/16 e definitivo dal campionato seguente – racconta un aneddoto: «Erano già un paio d’anni ne parlavo che col mio procuratore dell’epoca (Stefano Franchini, ndr) il quale mi convinse a desistere. Io però, ci credevo e con coach Villa ad Albese ho avuto l’opportunità di “sperimentare” come avessi ragione». Da talento che schiaccia a certezza che riceve e difendere, chi lo avrebbe mai detto?