Lunedì 15 Aprile 2019

Una scalata in 23 tappe – Futura in B1 di passaggio

IL FILM DEL TRIONFO – Imbattibile in casa, chirurgica fuori

Un trionfo lungo sei mesi (dal 13 ottobre al 13 aprile), 182 giorni vissuti costantemente in testa alla classifica, ventiquattro partite che hanno riscritto la storia e trasformato la Futura Giovani da mina vagante ad assoluta dominatrice di un campionato chiuso con due giornate di anticipo (e con la fondata previsione di chiudere a 72 punti: da quando esiste il rally point system, stagione 1999/2000, ci sono riuscite solamente Lodi e Monza, che nel 2002 e nel 2012 toccarono quota 76, mentre Soliera nel 1999 è la terza ad aver fatto meglio toccando quota 73). In pochi quel 13 ottobre 2018, vigilia di Futura-Albese, avrebbero puntato un euro sulla promozione diretta della banda di Lucchini.
E non che dopo il 3.1 biancorosso che aprì il torneo delle cocche il numero dei “credenti” fosse aumentato.
Invece quella contro le comasche fu la prima di 23 vittorie, evidentemente non la più importante ma quella che, da tradizione, “non si scorda mai”. Il comodo successo a Lurano ha portato al primo exploit che ha regalato tanta consapevolezza: il 27 ottobre al San Luigi sale la corazzata Offanengo, battuta al termine di una gara tatticamente perfetta. Sulle ali dell’entusiasmo le cocche si sbarazzano in successione di Acqui Terme e Parella Torino presentandosi al primo bivio stagionale a punteggio pieno. In tre giornate le cocche affrontano tre candidate alla promozione: alla sesta a Sacconago arriva Trescore, partita di un’intensità pazzesca e 3-1 bustocco che regala alla Futura la vetta solitaria (più uno su Lecco).
La settimana successiva lo scalpo di Vigevano – al tie-break dopo aver sprecato un vantaggio di due set a zero – permette a Lecco il riaggancio ma il 1° dicembre il faccia a faccia con la Picco diventa un monologo di Cialfi e socie che si prendono in un colpo solo tre punti, vetta solitaria e la “candidatura” di favorita per la promozione diretta. I 23 punti conquistati sui 24 disponibili alimentano l’entusiasmo che il mezzo passo falso con Settimo (3-2) prima della sosta natalizia (e dopo il raid a Palau) non placa. Il 2019 si apre col triplo successo su Ostiano (qualche brivido non manca), SDV e Garlasco e “disegna” un girone di andata pressochè perfetto: 13 vittorie su 13, 37 punti su 39 disponibili e più cinque su Lecco. Alla ripresa la Futura non brilla ma prima sbanca Albese, quindi liquida Lurano presentandosi ad Offanengo con grande fiducia. Il risveglio però, è brusco: la “nuova” Abo targata Barbieri maltratta le biancorosse, che subiscono la prima sconfitta stagionale (0-3) e vedono Lecco avvicinarsi a meno due. Le vittorie su Acqui e Torino anticipano il mese verità: il 9 marzo la Futura lascia un punto a Trescore che permette alla Picco di salire a meno uno ma quel 20-18 al tie-break con quattro palle match annullate “profuma” di sentenza. E così sarà perchè nella doppia sfida con Vigevano e soprattutto al Bione di Lecco la Futura gioca sei set sensazionali, infila un doppio 3.0 di grande personalità, vola a più cinque e chiude a doppia mandata il discorso promozione. Anche perchè nelle ultime tre giornate la Picco perde altri quattro punti (scivolando a meno nove, massimo vantaggio stagionale per la Futura), mentre le bustocche fanno percorso netto contro Palau e Settimo preparando il terreno per la festa di sabato.

Cialfi con la mente, Salvi con il braccio

LE PAGELLE – Zingaro determinante per l’equilibrio, Rrena e Danielli scommesse vinte e quella faccia tosta di Grippo

Tredici volti per un dominio. I simboli del trionfo sono Giulia Salvi (voto 8,5), la vera “spaccacampionato”, la giocatrice che ha spostato gli equilibri per tutto ciò che ha portato in squadra (personalità, esperienza, carisma e, più nello specifico, una montagna di muri) e Caterina Cialfi (8,5), leader tecnico di un progetto che ha sposato con convinzione sin dal primo giorno nonchè palleggiatrice di categoria superiore. Fare classifiche di merito quando un gruppo vince 23 partite su 24 è difficile, ma lo è altrettanto non considerare Serena Zingaro (8) l’ago della bilancia. Con Lucchini è “nata” a livello pallavolistico in maglia Futura, ed è tornata a Busto per “trascinarlo” in A2 dall’alto di una tecnica che in B1 nessuno ha dimostrato di avere. Martina Veneriano (7,5) è stata la grande scommessa: ha “navigato” per anni nel mare della B2 emergendo alla grande alla prima esperienza al piano di sopra. Erano due scommesse, almeno in B1 anche Melissa Rrena (7) e Valentina Danielli (7): hanno dimostrato di poter stare in un gruppo che puntava in alto. Identico il loro percorso: hanno faticato in avvio, specie negli scontri diretti, crescendo nel girone di ritorno dove sono state protagoniste assolute anche contro Lecco, Vigevano e Trescore. Un percorso contrario ha fatto Sofia Moretto (7), che è partita alla grandissima – straordinaria la sua partita contro Offanengo nel girone di andata – confermando la bontà della scelta societaria di affidarle il ruolo più delicato in B1 (quello di bomber) ma ha rallentato un po’ negli ultimi mesi garantendo comunque un contributo importante. Dalla panchina non hanno fatto mancare il contributo Giulia Rigon (6,5) e Beatrice Francesconi (6,5), che hanno avuto il merito di capire il proprio “nuovo” ruolo, così come sono state azzeccate le scelte estive di Samanta Ndoci (6,5, solida in seconda linea) ed Erin Grippo (6,5, faccia tosta se ce n’è una e con un servizio determinante quando conta), mentre sono state ingiudicabili (ma importanti in allenamento) Sveva Tonello ed Aurora Franchi, la cui carta d’identità gioca a loro favore.